Italia-Armenia 9-1, le pagelle: Zaniolo predestinato, Immobile formato Lazio

Un Italia da record distrugge l’Armenia con un secco 9-1 e termina nel migliore dei modi un percorso di qualificazioni perfetto. 10 vittorie su 10 partite. E conclude un 2019 da incorniciare.

Sirigu 6: si fa trovare pronto le poche volte in cui viene chiamato in causa nel primo tempo. (77′ Meret 6): nulla può sul gol della bandiera di Babayan.

Di Lorenzo 6,5: buona spinta a livello offensivo anche se soffre qualcosina di troppo dietro nel primo tempo. Va vicino al gol nella ripresa.

Bonucci 7: gestisce l’ordinaria amministrazione dietro e sforna un grande lancio per il gol di Barella. (69′ Izzo 6): entra a risultato già ampiamente acquisito. Una serata tranquilla per lui.

Romagnoli 7: si regala la gioia del gol personale seppur in maniera abbastanza fortunosa. Dietro non sbaglia quasi nulla.

Biraghi 6,5: se la cava molto bene in fase di copertura mentre in avanti non spinge moltissimo.

Tonali 6: da uno con il suo talento in una gara così aperta ci si aspettava forse qualche giocata in più. Non ci scordiamo tuttavia che è un classe 2000.

Jorginho 7: sempre preciso e puntuale in mezzo al campo. Implacabile come al solito dal dischetto.

Barella 7: gioca un primo di tempo di intensità e carattere. Trova anche la gioia del gol con un bell’inserimento in profondità. ( 46′ Orsolini 8): un esordio da sogno. Rigore procurato, gol e assist. Meglio di così non poteva chiedere.

Zaniolo 8,5: dove lo metti corre, gioca, inventa e soprattutto segna i suoi primi due gol in Nazionale. Un predestinato.

Immobile 8,5: due gol e un assist. Finalmente ci sembra di rivedere anche in Nazionale il bomber che segna così tanto nella Lazio. Grandissima intesa con Zaniolo.

Chiesa 8: corre e lotta sulla fascia. Quando per lui la porta sembrava stregata, dopo aver preso due legni, finalmente trova il suo tanto atteso primo gol in Nazionale.

CT Mancini 9: il merito di questa Italia da record che continua a vincere e soprattutto giocare un bel calcio offensivo è tutto suo. Ha riportato entusiasmo nei tifosi e nei giocatori, puntando sul talento dei giovani.

Giovanni Paciotta